La divisione dell’impero e la nuova Roma

Luogo Impero romano

Dal 3° secolo l’impero entra in crisi. Il grande peso acquisito dall’esercito porta a continui colpi di stato, si diffonde una estesa crisi economica, aumenta la pressione dei popoli oltre i confini. La peste, che imperversa tra il 250 e il 270, riduce la popolazione da 70 a 50 milioni. L’impero è divenuto troppo grande e complesso per poter essere governato. Dopo la morte di Alessandro Severo ben 28 imperatori, imposti dalle truppe, si susseguono in cinquanta anni.

Medaglione argenteo con l’effigie di Costantino, coniato a Salonicco tra il 340 e il 350 d.C.

Con la Tetrarchia voluta da Diocleziano tra il 284 e 305 d.C. si divide l’impero e Roma perde il ruolo di unica capitale con la fondazione di Costantinopoli da parte di Costantino, che con l’editto di Milano nel 313 concede a tutti i cittadini, quindi anche ai cristiani, la libertà di onorare le proprie divinità.

Teodosio I nel 380 d.C. rende il Cristianesimo religione di stato, mentre nel 396 divide formalmente l’impero in una parte occidentale e in una orientale. Nel 4° secolo l’impero romano d’occidente, piagato da una inarrestabile crisi politica ed economica, non riesce più a respingere le invasioni dei popoli oltre i confini.

Noi, dunque Costantino Augusto e Licinio Augusto, essendoci incontrati proficuamente a Milano e avendo discusso tutti gli argomenti relativi alla pubblica utilità e sicurezza, fra le disposizioni che vedevamo utili a molte persone o da mettere in atto fra le prime, abbiamo posto queste relative al culto della divinità affinché sia consentito ai Cristiani e a tutti gli altri la libertà di seguire la religione che ciascuno crede, affinché la divinità che sta in cielo, qualunque essa sia, a noi e a tutti i nostri sudditi dia pace e prosperità.
Lattanzio, De mortibus persecutorum, cap. XLVIII


Il baricentro dell’impero si sposta verso oriente
, dopo le ripetute invasioni in Italia di popolazioni barbariche. La crisi dell’impero ha però anche cause economiche, non solo politiche. In sintesi, il costo per la gestione dello stato diviene superiore alla ricchezza che si produce. Ciò determina due gravi conseguenze: la crescita delle tasse e la svalutazione della moneta.

Questo insieme di fattori provoca il declino della civiltà urbana. L’insicurezza del territorio comporta un cambiamento nel carattere delle città: nei primi due secoli dell’impero si erano sviluppate  ovunque e non avevano particolari esigenze difensive, mentre a partire dal 3° secolo inizia il cambiamento graduale e discontinuo che avrebbe portato dalle grandi città aperte dell’antichità alle più piccole città cinte da mura.

A sinistra probabile ritratto di Costante, il figlio più giovane di Costantino che riconquista l’impero d’occidente nel 340. New York, Metropolitan.

 

 Gli imperatori del 3° e 4° secolo

 

 
Sitografia
Bibliografia essenziale