Il centro storico di Faenza in epoca romana era scandito da lussuose domus residenziali decorate con ricche pavimentazioni. Dalla domus di vicolo Pasolini, rinvenuta nel 1963, provengono i due raffinati mosaici di epoca augustea, esposti nel cuore della navata di S. Nicolò, sede di TAMO.
Mosaico a esagoni
Bordato da una cornice policroma con un motivo a meandriTracciati, andamenti tortuosi di svastiche (foto 6), al centro campeggia un reticolo di esagoni neri che racchiudono stelle bianche a sei punte; all’interno delle stelle esagoni neri circoscrivono fiori bianchi a sei petali (foto 3). L’aspetto tridimensionale del meandro è reso con tessere rosse chiare e scure, e verdi chiare e scure. Agli angoli del bordo vi sono cornici quadrate tridimensionali (foto 4 5). La soglia d’ingresso è decorata da quattro riquadri policromi (foto 7).
Mosaico a cancello
Un cancello nero su un fondo bianco, tracciato con tessere nere che affiancano una linea centrale bianca, per dare un maggior effetto tridimensionale (foto 8). Il pavimento è bordato da una fila di raggi allungati (foto 9), chiudono gli angoli quattro palmette (foto 10). Anche questo pavimento ha una grande soglia decorata con esagoni e fiori a sei petali, il cui modulo è uguale a quello del mosaico a esagoni.
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