La colonna traiana in un’incisione cinquecentesca dallo Speculum Romanae Magnificentiae. New York, Metropolitan
Sotto la dinastia degli Antonini che governa dal 96 al 192 d.C, l’impero romano conosce un periodo di pace e prosperità, malgrado l’aumento della pressione dei barbari ai confini. Nel 2° secolo si conclude la fase espansiva dell’impero che raggiunge la maggiore estensione dei suoi confini. Il periodo di prosperità e splendore è dovuto alle nuove conquiste e all’affermarsi di Roma come prima città del mondo allora conosciuto.
I romani completano una sorta di “globalizzazione” dell’età antica. Globalizzazione economica, anzitutto: una fitta rete di commerci collega le diverse regioni dell’enorme impero, grazie alla rete di strade e ai trasporti marittimi. Globalizzazione finanziaria, se si considera che la moneta romana viene impiegata ovunque, dalla Spagna all’Asia minore. Infine globalizzazione culturale: in ogni angolo dell’impero sono diffusi la lingua latina, il diritto romano, ma anche i modelli urbanistici ed edilizi romani.
Ancora oggi possiamo ammirare le testimonianze di quella globalizzazione. Dappertutto nell’impero si assiste a una notevole fioritura delle arti, specie nell’architettura. I monumenti ancor oggi da un capo all’altro del Mediterraneo parlano con la più grande evidenza della civiltà di Roma.
Un esempio particolarmente interessante sono gli acquedotti. Al pari delle strade possono essere considerati una delle testimonianze più eloquenti della civiltà romana; in queste opere la tecnica è messa al servizio di un bisogno fondamentale delle popolazioni. Si calcola che nel 2° secolo d.C. gli undici acquedotti di Roma portassero in città quasi un milione di litri d’acqua al giorno.
Gli acquedotti non servono solo la capitale, ma ve ne sono in Spagna, in Francia, in Africa. Queste opere diventano un segno del prestigio dei ceti dirigenti locali e contribuiscono a legittimare il potere. Sono anche un segnale per Roma, una manifestazione di lealtà e di adesione all’impero.
Giambattista Piranesi, Avanzi degli acquedotti neroniani, 1775.
L’attività dell’imperatore Traiano è imponente per qualità, quantità e importanza degli interventi pubblici promossi in ambito architettonico, urbanistico, e decisivi sono i suoi lavori sui sistemi portuali. Ma a parte le opere grandiose, è degna di nota la tendenza generale a sviluppare al massimo i servizi pubblici e a operare interventi in ogni direzione, al fine di migliorare il tono e il benessere della vita cittadina.
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