Nel 402 d.C. Ravenna diviene capitale dell’impero romano d’occidente. Il trasferimento della corte genera investimenti e crescita, mentre tutte le altre città italiane incominciano la loro lenta, o repentina decadenza.
Solido aureo con l’effigie dell’imperatore Onorio, coniato a Ravenna tra il 402 e il 406
Dal nuovo status di capitale la città riceve nuovo impulso e destina le sue energie nel definire un nuovo impianto urbanistico fondato su una grande attività edilizia pubblica, investendo sulle strutture e sulle attività portuali.
Tuttavia, per effetto del progressivo interramento dei bacini interni, avvenuto per effetti naturali e per la mancata manutenzione, viene ripensata l’articolazione della città. Gran parte delle attività funzionali e di governo convergono lungo l’asse costituito dalla Platea Maior, ossia il tratto urbano della via Popilia, e il corso del Padenna – Fossa Augusta.
L’area compresa tra queste due arterie, sostanzialmente parallele, diviene la spina dorsale di un sistema attorno al quale gravita tutto l’assetto urbano e dove si dispiega la nuova attività edilizia.
La città aveva mostrato nei secoli precedenti una naturale inclinazione a questo modello, con una progressiva occupazione dei settori urbani più orientali, ma in questo momento le mutate condizioni politiche e naturali rendono questo passaggio più strutturato e consapevole.
Le strutture portuali sono gli arti di questo sistema. Il porto di nord est è la porta verso l’insicuro settentrione e viene particolarmente valorizzato in funzione militare; mentre il porto di Classe, nonostante la mancanza di una grande flotta, detiene il ruolo di scalo più importante nei rapporti con l’Oriente.
Veduta d’un porto con una nave in partenza. Da riva un personaggio leva il braccio per salutare. Pittura murale del 30 d.C. circa, dalla villa B di Boscoreale, nei pressi di Napoli. Cm. 32 x 61 © The Trustees of the British Museum
Nel combinato rapporto di questi estremi si genera una regolata segmentazione del territorio urbano. Ravenna viene chiusa entro le mura; Classe assume progressivamente una sua autonoma identità urbana e commerciale, anch’essa cinta dalle mura, mentre il sobborgo di Cesarea, da sempre legato al rapporto funzionale tra la città e Classe, si struttura con una propria identità funzionale e residenziale.
Naturalmente una spia dell’incremento residenziale è dato dalla presenza di edifici di culto al servizio della comunità locale.
Lo sviluppo urbano lungo l’asse stradale e fluviale del Padenna e della via Popilia, in cui transita l’afflusso e il deflusso di beni, servizi e persone, si associa a un frazionamento funzionale e a una maggiore flessibilità nella gestione del territorio che appare particolarmente adatta in funzione difensiva. È il segno dei tempi: Ravenna viene eletta capitale dell’impero romano d’occidente come roccaforte difensiva.
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