Mosaico del leopardo

Luogo Faenza
Dimensioni 176 × 339 cm.

Il frammento restaurato da RavennAntica appartiene al pavimento d’un tricliniosala da pranzo  di una ricca  domus, scoperta a Faenza nel 1963.

Al centro d’un ampio e complesso impianto decorativo, ritmato da cerchi e ottagoni, era collocato un emblema. Nel frammento recuperato dell’emblema campeggia un leopardo, mutilato del muso, che balza su un animale, una gazzella o un altro ungulato, di cui rimangono solamente le zampe posteriori. Il manto chiazzato del leopardo, tessuto con tessere in pietra locale, sfoggia toni di verde, ocra, rosso scuro, arancio, giallo (foto 3); una linea d’ombra sottolinea il suo agile profilo. Il paesaggio è riassunto in poche, strette strisce d’erba a sostenere le zampe degli animali.

Il tema del predatore che insegue la preda è antichissimo e molto diffuso, costella il bacino mediterraneo con tutte le possibili varianti: leone, leopardo, cane tra i predatori; gazzella, antilope, toro, coniglio tra le prede. In Italia motivi analoghi si trovano nella villa di Piazza Armerina, in Sicilia, ma nella regione Aemilia è una rarità.

 

Approfondimenti
Informazioni generali

 

 
Sitografia
 
Bibliografia essenziale
  • C. Bertelli, G. Bonsanti (a cura di), Restituzioni. Tesori d’arte restaurati 2013, Venezia 2013, Marsilio.
  • C. Guarnieri, Porzione di emblema in mosaico con figura di leopardo, Restituzioni 2013. Tesori d’arte restaurati. 2013, Marsilio, pp. 130-135